La disciplina mutante: Il Mondioring

La disciplina del Mondioring unisce esercizi di ubbidienza, prestazioni atletiche spinte e attacco in un mix altamente dinamico, fluido e continuativo con lo scopo di ottenere un solido e naturale controllo del cane. Perché tale controllo possa definirsi sostanziale occorre che trascenda l’aspetto di dettaglio per focalizzarsi sull’essenza del comando ed è qui che si evidenziano le peculiarità della disciplina: la sorpresa, l’imprevedibilità e, in un’ultima analisi, la sua mutevolezza.

Cosa intendo? Beh che l’ordine degli esercizi può essere modificato secondo sorteggio, le attrezzature sono molteplici e non studiate appositamente, gli scenari possibili contemplano elementi nuovi e a discrezione del giudice, i figuranti sono dotati di tuta specifica che consente il morso in ogni zona del corpo (escluse mani e testa ovviamente) e sono persino previsti temi specifici.

La questione diviene quindi piuttosto pepata…

La miglior rappresentazione concettuale del citato controllo sostanziale è il totale inutilizzo del guinzaglio, anche nel livello più semplice.

Le mutazioni agiscono come una trivella capace di perforare la velata barriera di condizionamenti e riflessi che con il tempo possono verificarsi nell’addestramento e parimenti sfumano i tratti di delimitazione tra l’ambito “operativo-effettivo” e quello meramente sportivo.

Tutto questo comporta un’iniezione di ossigeno nel lavoro del binomio e permette di evidenziare le genetiche migliori, altro scopo della disciplina.

Analizziamone dunque più nel dettaglio la struttura e il citato carattere mutante.

Tre sono le categorie previste denominate semplicemente Categoria 1, Categoria 2 e Categoria 3, il livello di difficoltà, e quindi di preparazione richiesta, aumenta all’aumentare del numero.

Categoria 1

Per poter accedere alla Categoria 1 è necessario il conseguimento di un brevetto BH-VT, 12 mesi di età del cane e l’appartenenza di questi ad una razza riconosciuta F.C.I. A tal proposito bisogna evidenziare come la scelta della razza sia lasciata al conduttore non essendo contemplate restrizioni di sorta oltre all’ufficialità del riconoscimento. Sull’argomento tuttavia tornerò tra qualche riga.

Categoria 2

Per l’ingresso in Categoria 2 invece è necessario aver ottenuto per ben due volte un punteggio di almeno 160 su 200pt in Categoria 1.

Categoria 3

L’ascesa alla Categoria 3 invece è possibile dopo aver ottenuto per due volte un punteggio di almeno 240 su 300pt in Categoria 2.

In considerazione della citata imprevedibilità e dunque di un maggior grado intrinseco di difficoltà è permesso al conduttore competere nelle categorie a cui ha già accesso per un numero illimitato di volte, salvo il caso in cui il binomio ottenga il punteggio massimo (300pt) in Categoria 3 a seguito del quale potrà gareggiare solo in quest’ultima.

Come accennato all’inizio le prove di Mondioring contemplano tre macro-sezioni così composte:

Esercizi di ubbidienza
  • Condotta senza guinzaglio
  • Assenza del conduttore
  • Invio in avanti
  • Posizioni
  • Rifiuto del cibo
  • Riporto oggetto
  • Ricerca oggetto
Esercizi di salto
  • Salto in alto
  • Palizzata
  • Salto in lungo
Esercizi di difesa
  • Attacco frontale con bastone
  • Attacco frontale con accessori
  • Attacco in fuga
  • Falso attacco in fuga
  • Ricerca e scorta
  • Difesa conduttore
  • Guardia oggetto

che si svolgono in un’unica soluzione di continuità occupando il binomio dai 20min. circa della Categoria 1 ai 40/45min. della Categoria 3.

Le tre sezioni devono necessariamente svolgersi nell’ordine illustrato tuttavia il primo carattere mutante è la possibilità di sorteggiare l’ordine di esecuzione dei singoli esercizi; l’unica limitazione è prevista in Categoria 3 in cui gli attacchi non possono mai iniziare con la ricerca o una fuga. Questo rimescolamento favorisce giocoforza una maggiore concentrazione su ognuno dei singoli esercizi ostacolando la disattenzione inerzia da ripetitività.

Questo però è solo l’inizio perché la mutabilità riguarda più specificatamente le attrezzature utilizzate con risvolti più incisivi e interessanti.

Nell’esercizio di riporto l’oggetto, sorteggiato, può essere: un manubrio, un birillo, un barattolo morbido con fune, la ruota di un passeggino, un piccolo sacco o simili. La cosa interessante sta nel fatto che la forma di questi oggetti cambia, contrariamente al comune riporto in legno appositamente studiato per una presa e un trasporto agevole, e può essere tale da necessitare un ragionamento da parte del cane. Ad esempio può venir utilizzato un bidoncino di plastica cilindrico con attaccata all’estremità una corda, il diametro del bidone è tale da non permettere al cane di prenderlo saldamente e quindi dovrà ingegnarsi e concentrarsi sulla corda.

L’esercizio di cambio posizione prevede una posizione di partenza che nelle categorie superiori è sorteggiata di volta in volta, pertanto il cane non assocerà automaticamente la sequenza di esercizi con una posizione specifica ma imparerà a fare affidamento al comando del conduttore.

L’esercizio di rifiuto del cibo prevede che, con il conduttore di spalle rispetto al cane, un estraneo faccia pervenire attraverso un foro davanti al cane del cibo come, a seconda della disponibilità, carne di manzo secca, formaggio, teste di pesce o simili (no carne di maiale) e questo di volta in volta può stuzzicare maggiormente il cane a fidarsi e accettare a seconda dei suoi gusti.

La cosa si fa più marcata nella parte degli attacchi.

In quello frontale con bastone nelle Categorie 2 e 3 è previsto un ostacolo che il cane deve superare, saltando, prima di impattare con il figurante, tra i più comuni si ritrovano: imballi di paglia o fieno, recipienti d’acqua, reti, bandelle, strutture varie e pneumatici. L’altezza non può essere superiore ad 80cm e lo stesso vale per la profondità. Il fatto di dover superare ogni volta qualcosa di diverso promuove la capacità dell’animale di focalizzarsi sulla minaccia (figurante) invece che sull’ostacolo in sé.

Nell’attacco con accessori questi possono essere fronde, bottiglie di plastica, sacchi, giornali, stracci e quant’altro e lo scopo è che forniscano una fonte di rumore nonché disturbo durante la fase di presa del cane, così da valutarne l’impressionabilità, il coraggio e la tempra. L’incidenza si fa stavolta maggiore poiché il cane è posto a diretto contatto con l’accessorio tramite cui il figurante gli fa pressione.

Nella guardia all’oggetto quest’ultimo, come ormai è facile capire, cambia e può essere: un passeggino, una sedia, un birillo, un sacchetto, insomma qualsiasi cosa purché non costituisca un pericolo. Il cane viene dunque addestrato all’ubbidienza sostanziale al comando essendogli privata la possibilità di associare sempre lo stesso oggetto al compito di sorveglianza. Il figurante tenta poi di sottrarre l’oggetto a più riprese e in una di queste potrà, in accordo con il giudice, utilizzare un accessorio che possa distrarre l’animale. E anche questo, avete indovinato, muta.

Nella fase di ricerca del figurante questi ha a disposizione un massimo di sei nascondigli, che di volta in volta cambiano in base alle dotazioni del campo, al giudice e al terreno, e il cane dovrà scovarlo senza l’aiuto del conduttore ma basandosi sul proprio olfatto. Anche questi frammenti di pura autonomia lasciati all’animale sono quantomai peculiari e imprevedibili.

Un elemento mutante particolarmente bello ed esemplificativo è quello del falso attacco in fuga, prima dell’inizio della prova il concorrente estrae un foglietto in cui è scritto se il falso attacco, ossia il richiamare il cane a non attaccare a pochi metri dal figurante dopo averlo inseguito, è il primo o il secondo dei due; questa informazione è conosciuta solo al giudice che al momento opportuno darà apposite indicazioni. Al momento del primo attacco in fuga quindi il conduttore invia il cane e solo quando questi si trovi a circa 5mt dal figurante viene alzata una paletta rossa per indicare al conduttore di richiamare il cane, attraverso il fischietto, oppure verde per lasciargli proseguire l’attacco. Neanche il figurante sa se l’impatto avverrà, tanto che deve continuare a correre senza voltarsi preparandosi all’impatto.

Il coronamento però del concetto per cui introducendo situazioni e oggetti nuovi si stimola il cane a trascendere dal particolare per arrivare al sostanziale è dato dalle “diversioni”, ossia quelle fonti di distrazione rappresentate più che da oggetti da scenari che si concretizzano in rumori, figure, scenette e movimenti di fronte a cui il cane deve rimanere indifferente o controllato fino ad un certo punto. Una diversione è prevista nell’esercizio “assenza del conduttore”, in cui il cane viene posizionato, seduto o a terra a seconda della categoria e del sorteggio, in prossimità di una fonte di rumore o di movimenti (ad esempio un fantoccio) e deve rimanere completamente indifferente e non muoversi. Questa diversione non può comprendere l’intervento del figurante.

La “vera” diversione si ha però nella fase di difesa in cui il conduttore è presente e vicino al cane e viene organizzata una scenetta con uno o due figuranti che fingono un litigio oppure fanno rumore vicino al binomio cercando di coinvolgerlo, per simulare una conversazione con il conduttore, avvicinandoglisi, fino a stringerli la mano. Una delle cose più interessanti è vedere il cane rimanere tranquillo anche nel caso di movimenti bruschi dei due figuranti almeno fino a quando questi non tocchino il conduttore. Infatti all’interno della diversione è previsto un momento in cui il figurante aggredisce il conduttore toccandolo contemporaneamente con entrambe le mani come per afferrarlo, ed è proprio a questo punto che il cane entra in azione. Deve essere rapido e incisivo. Dal momento poi che nel mondioring i figuranti sono dotati di una particolare tuta composta di tessuto francese che riveste tutto il corpo lo scontro è sempre spettacolare e mai ripetitivo avvenendo a volte sulle gambe, a volte sulla schiena, sulle braccia o sul petto; altro elemento che contribuisce ad evidenziare le qualità dell’animale.

La parte dei salti prevede anch’essa delle mutazioni ma sono “minori” nel senso che nelle categorie semplice e intermedia il conduttore può optare per uno dei tre (cat.1) o per uno dei due tra palizzata e salto in lungo (cat.2). L’obiettivo però è sempre la categoria più alta e dunque la 3 in cui il massimo del punteggio si ottiene con altezze di 1.20mt per il salto in alto, 2.30 mt per la palizzata e fino a 4mt per il salto in lungo. Si può anche optare per valori minore ma comporta l’ottenimento di un minor punteggio. Queste misure oltre a rendere decisamente spettacolari i salti comportano una cernita delle razze che si desidera impiegare. Si deve valutare la fattibilità della prestazione e l’incolumità del cane; ecco dunque spiegato perché i migliori esponenti di questa disciplina siano i Pastori belga Malinois, i Pastori Olandesi e in misura leggermente minore i Pastori Tedeschi. Tutti cani da pastore con conformazione fisica mesomorfa, pesi non eccessivi, strutture non troppo massicce e ottima resistenza. Rispetto ad esempio a molossi come il Rottweiler poi oltre alla maggior leggerezza di struttura incide anche la componente psicologica; infatti i cani da pastore appartengono alla categoria neotenica numero tre in cui si ravvisano maggior propensione all’esplorazione e al movimento.

Tutto questo, tutte queste “sorprese” e sorteggi, può poi essere “vestito” secondo un tema particolare che contribuisce a creare uno scenario sempre diverso. Gli elementi di decoro possono anche divenire parte strutturale di alcuni esercizi purchè ovviamente non pericolose per l’animale. Ad esempio un tema di Halloween in cui i nascondigli prevedano finte ragnatele e pipistrelli penzolanti, oppure in cui siano presenti manichini sul campo vicino alle posizioni di sosta del conduttore tali da ingannare il cane, o ancora la diversione in assenza del figurante contempli fantocci con brandelli di vestiti etc… Insomma i temi sono tanti come le stelle e ciascuno può presentare qualche elemento che potrebbe distrarre il cane o confonderlo permettendo di valutarne la concentrazione e la suscettibilità durante il lavoro.

In questo scenario di continui mutamenti, sorprese, imprevisti e colori l’unica cosa certa e sicura è il fatto che il mondioring sia un’esplosione di spettacolarità (prego leggere “figata”).

Si ringrazia lo staff del Badog di Verona per la disponibilità e le informazioni.